Dai dati raccolti dalla Sigo (Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia) sulle abitudini sessuali dei giovani, è emerso che una buona percentuale di essi è ancora convinta che il coito interrotto sia un efficace metodo contraccettivo.
Proprio l’associazione alcuni mesi fa, aveva lanciato la campagna estiva itinerante di informazione sulla salute sessuale Travelsex, il cui debutto è del 2009.
Grazie a questa iniziativa, sono stati ideati giochi interattivi, corsi di apprendimento, test, un sito internet e un tour in 10 città italiane.
Sono stati circa 4.000 i ragazzi coinvolti, il 28 per cento dei quali ha dichiarato alla fine di aver modificato le proprie abitudini per non correre rischi. Questo è un primo passo molto positivo.
Precedentemente a settembre gli ambulatori hanno registrato sempre un picco di accessi per gravidanze indesiderate o infezioni di natura sessuale.
La campagna ha coinvolto ragazzi con un’età media di 19 anni, dei quali l’88 per cento aveva già avuto rapporti sessuali; il 19 per cento con più di 5 partner, mentre il 61 si è lasciato andare almeno una volta a un rapporto occasionale durante le vacanze.
Secondo Emilio Arisi, consigliere Sigo: “la maggior promiscuità sessuale è uno degli elementi che rendono i giovani particolarmente vulnerabili ma esistono anche altri fattori sia ormonali sia dovuti a una maggior fragilità del tessuto che riveste il collo dell’utero dell’adolescente rispetto alle persone adulte. Circa i due terzi di tutte le malattie sessuali trasmissibili si presenta infatti negli under 25″.