Parlando dei trattamenti anticellulite, tra quelli di competenza del medico, ci sono quei metodi che prevedono l’infiltrazione sottopelle di sostanze ad effetto drenante e/o riducente.
La mesoterapia, per esempio, si basa sull’iniezione nelle zone interessate di farmaci, spesso in cocktail, anche omeopatici.
Si tratta di sostanze ad azione lipolitica, drenante e vasoprotettrice, a seconda del problema, possono essere iniettate sia con un multiniettore (una piastra circolare fornita di piccolissimi aghi in numero variabile) sia con un sottilissimo ago singolo lungo dai 4 ai 6 mm.
La scelta di una terapia piuttosto che di un’altra viene decisa dal medico a seconda della gravità del problema. L’uso dell’ago singolo, comunque, oltre a ridurre il dolore nell’inserimento, causa meno ematomi e permette di evitare strutture che non dovrebbero essere toccate, come nei e capillari evidenti.
Il medico prima di iniziare il trattamento verificherà l’eventuale intolleranza ai farmaci che vorrà utilizzare, facendo preventivamente una piccola prova in una zona nascosta (prova del “ponfo”) e procedendo al trattamento solo se non si verificano reazioni.
L’uso di più sostanze contemporaneamente, oltre a non aumentare l’efficacia del trattamento, espone a maggiori rischi di reazione avverse.
Dopo il trattamento è possibile che sulla zona trattata riscontrare un po’ di gonfiore e qualche piccola ecchimosi (piccoli lividi), che svaniranno nel giro di pochi giorni. E’ opportuno, pertanto, non esporsi al sole nei giorni immediatamente seguenti al trattamento, onde evitare l’accentuarsi di questi fenomeni.
Una versione più nuova e “indolore” della mesoterapia è la microterapia: si effettua con un piccolo dispositivo a ventosa chiamato SIT (Skin Injection Therapy) munito nella cavità di un piccolissimo ago, lungo appena 2 mm. che, per le sue modeste dimensioni, non arriva a stimolare le terminazioni nervose e quindi non causa dolore.
Poi ci sono gli ultrasuoni, sono onde sonore ad alta frequenza, non percepibili dall’orecchio umano, e vengono utilizzati già da tempo in campo medico per la loro capacità di produrre calore (azione diatermica). La frequenza degli ultrasuoni usati per combattere la cellulite (3 MHz) permette la penetrazione ad una profondità di 2-3 cm., dove provocano un movimento in seno ai liquidi ristagnanti e rompono le cellule di grasso, permettendo il riassorbimento di queste sostanze nel torrente circolatorio.
Sfrutta invece una corrente elettrica a bassa frequenza l’elettrolipolisi, veicolandola nei tessuti mediante l’applicazione sottocutanea di coppie di aghi sottili (da 6 a 12 coppie) e creando una rete di campi magnetici in grado di mobilizzare i depositi di grasso.
Una miscela di ossigeno e ozono iniettata sotto cute mediante microiniezioni è alla base della ossigeno-ozono terapia. Un mix di questi due gas ha effetto lipolitico e drenante, con riduzione delle circonferenze e rivitalizzazione dei tessuti circostanti. E’ un metodo del tutto naturale, senza uso di sostanze farmacologiche e che non presenta effetti collaterali e non dà problemi di intolleranze.
Sarà comunque il medico, valutare l’entità del problema e a decidere se e come intervenire.
Oltre questi metodi, ce ne sono altri più o meno efficaci, tra i quali ricordiamo l’agopuntura, la ionoforesi, la crioelettroforesi.