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È ora scontro tra Italia e Francia sul comando delle operazioni in Libia. Il premier Berlusconi e il ministro degli Esteri Frattini.

Qualora non si dovesse arrivare ad un accordo l’Italia considererebbe l’idea di istituire un proprio comando nazionale separato per gestire le attività di comando e controllo di tutte quelle operazioni militari, in applicazione della Risoluzione Onu».

Le richieste partite da Roma sono state accolte con un alzata di spalle a Parigi: «Per il momento la Nato non ha alcun ruolo», ha sottolineato il generale francese Philippe Ponthies, portavoce del ministero della Difesa: «La Francia applica pienamente e unicamente la risoluzione Onu, che corrisponde anche alla visione della diplomazia italiana».

Berlusconi ha così replicato: «I nostri aerei non hanno sparato e non spareranno. Sono lì solo per il pattugliamento e per garantire la no fly zone. Stiamo vivendo momenti particolari e abbiamo dovuto ancora sottolineare che per noi sono condizioni essenziali la chiara definizione degli obiettivi della missione in Libia nell’ambito della risoluzione Onu. Stiamo sollecitando iniziative umanitarie per la popolazione e, nel nostro interesse, per prevenire flussi migratori. Sono uscite 300 mila persone dalla Libia, non libici, andando verso l’Egitto e la Tunisia. Noi siamo stati il primo Stato a inviare un’azione umanitaria con tende per circa 12 mila persone. Altri facciano la loro parte».

Intanto anche la Norvegia ha annunciato la sospensione della sua partecipazione alle operazioni militari finchè non sarà chiarita la questione del comando.

Anche il presidente americano Barack Obama ha cercato di chiarire: «La Nato verrà coinvolta nel coordinamento» delle future operazione in Libia, ma al momento opportuno, «lascerò al capo di Stato maggiore delle Forze Armate Mike Mullen decidere» Poi ha aggiunto: «Voglio sottolineare il fatto che sarà una questione di giorni, non di settimane», ha precisato Obama.

Gli Stati Uniti vogliono ridurre presto la loro partecipazione: «Saremo un partner tra i tanti», ha precisato Obama. Ma non è tutto, anche Parigi e Londra non sembrano proprio in sintonia. Gheddafi intanto prepara la fuga con la sua famiglia in Algeria.