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Su Pier Paolo Brega Massone, l’ex primario di chirurgia toracica alla clinica Santa Rita di Milano pesa l’accusa di quattro omicidi volontari aggravati dalla crudelta’. Ricordiamo che è gia’ era stato condannato a 15 anni e mezzo di carcere per decine di interventi dannosi.

Per lui e per gli altri indagati, i magistrati milanesi hanno chiuso quello che può essere considerato l’ultimo dei capitoli di indagine, ossia quello piu’ ‘pesante’.

Gli inquirenti, infatti, sostengono che il chirurgo avrebbe operato in alcuni casi pur sapendo che questo avrebbe causato la morte dei pazienti. E lo avrebbe fatto solo ed esclusivamente per soldi, lucrando sui rimborsi delle operazioni.

I magistarti scrivono che si tratta di interventi chirurgici, eseguiti “per puro accanimento” e contro “ogni logica e utilita'”.

Tredici, gli indagati di questo secondo filone d’indagine per il quale la Procura, dopo la notifica della chiusura dell’inchiesta e del deposito degli atti, è pronta a chiedere il rinvio a giudizio.

Tra tutti ci sarebbe Marco Presicci, ex collaboratore di Brega, che dovra’ rispondere di due omicidi. Poi ancora Marco Pansera, chirurgo, accusato di uno degli omicidi.

Le vittime sono state soprattutto anziani operati “in totale disprezzo delle condizioni di estrema fragilita'”, finiti sotto i ferri “contro ogni indicazione clinica”.

Qualcuno in tutto questo ha tentato di far sparire le prove di quanto e’ accaduto. Tra gli indagati, ci sarebbe anche una infermiera accusata di favoreggiamento.

Per gli indagati la Procura indica una cinquantina di episodi di lesioni gravi o gravissime.