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L’ISS ( l’istituto superiore di Sanità) ha detto si alla sperimentazione sui malati di SLA con la tecnica basata sull’iniettare le staminali cerebrali ai pazienti tra due o tre mesi.

Bisognerà attendere l’approvazione da parte del comitato etico dell’Ospedale di Padre Pio di San Giovanni Rotondo, struttura che collabora attivamente al progetto, e definire alcune questioni organizzative.

Le staminali da trapiantare sarebbero state prelevate da feti abortiti spontaneamente e coltivate nel laboratorio di Terni, sotto il diretto controllo del prof. Angelo Vescovi.

Questa sperimentazione sarà estesa anche a malattie meno conosciute, come la malattia di Tay Sachs, ma Vescovi ha voluto spiegare, tra l’altro, che “se la sperimentazione dovesse andar bene potrebbe fare da modello anche per le altre malattie degenerative, come la sclerosi multipla o l’Alzheimer. Noi stiamo già preparando delle nuove richieste per altre sperimentazioni in questo senso”.

Ebbene proprio il vescovo del capoluogo umbro Vincenzo Paglia è stato il primo a dare l’annuncio, nel corso di un’udienza con il Papa, a testimonianza dell’appoggio da parte della Chiesa per l’uso di questo tipo di cellule che non vengono da embrioni.