L’Inran, l’ente pubblico italiano per la ricerca in materia di alimenti e nutrizione, ha condotto uno studio pilota per valutare la capacità del vino rosso di ridurre l’aumento nel sangue dei grassi ossidati dopo un pasto molto ricco.
Ebbene secondo questa ricerca, finanziata dal Mipaaf (Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali), nell’ambito del progetto “Nume” Nutrigenomica Mediterranea, pubblicata sul “British Journal of Nutrition”, è emerso che il consumo di vino rosso durante il pasto può prevenire l’aumento nel sangue dei prodotti di perossidazione lipidica, sia lipidi idroperossidi che ossidi del colesterolo, che si evidenzia invece, dopo il consumo del pasto con acqua. Tutti composti che possono avere effetti negativi sulla salute.
Lo studio è stato svolto su un campione di 12 volontari sani, 6 uomini e 6 donne, tra 24 e 35 anni, a cui è stato chiesto di mantenere la solita dieta e di non prendere medicine o supplementi vitaminici.
Così queste persone, hanno mangiato un doppio cheeseburger di 200g con 300ml di acqua e dopo 2 settimane lo stesso esperimento è stato ripetuto accompagnando il pasto con 300 ml di vino rosso.