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Nonostante le tante campagne di informazione sulle sigarette, molti fumatori dei paesi occidentali continuano a pensare che alcune marche di sigarette possono essere meno dannose di altre.

Mentre è provato che tutte le sigarette comportano lo stesso livello di rischio per i fumatori. Infatti, un recente studio pubblicato sulla rivista ‘Addiction’ ha intervistato 8mila fumatori provenienti dall’Australia, dal Canada, dal Regno Unito e dagli Stati Uniti.

Da qui è emerso che circa un quinto dei fumatori sostiene che “alcune marche di sigarette potrebbero essere meno dannose di altre”.

Si tratta sicuramente di una falsa credenza la quale e’ risultata piu’ diffusa negli Usa. La ricerca attuale dimostra, infatti, che i fumatori basano la percezione del rischio in base al colore del pacchetto di sigarette, credendo che le ‘silver’, ‘le gold’ e quelle in generale con il colore della confezione piu’ chiara siano meno dannose rispetto alle altre vendute in pacchetti neri o rossi.

Il motivo di questo equivoco? Puo’ essere rintracciato nella storia del marchio di sigarette. Ci sono sigarette che hanno sull’etichetta la scritta ‘light’, ‘mild’, e ‘a basso contenuto di catrame’. Ciò accade, nonostante in oltre cinquanta paesi, i produttori di sigarette non siano piu’ autorizzati a utilizzare queste etichette essendo fuorvianti.

In alcuni casi, hanno ritenuto opportuno semplicemente cambiare la scritta ‘light’ in ‘silver’ e ‘gold’, come ad esempio le Marlboro Lights sono diventate Marlboro Gold.

I fumatori volontari che hanno partecipato allo studio hanno anche fatto emergere questa falsa credenza ancora piu’ pericolosa, perchè si è convinti che le sigarette sottili siano meno nocive rispetto a quelle con il gusto aspro.

David Hammond, il ricercatore che ha coordinato lo studio ha evidenziano il potenziale ingannevole delle marche di sigarette ‘slim’ rivolte soprattutto alle giovani donne.