Nasce in Italia, la prima bio banca pubblica del tessuto ovarico, con l’obiettivo di consentire alle giovani donne che siano state ammalate di tumore, di poter recuperare la propria fertilita’.
L’idea è venuta all’Istituto Regina Elena di Roma, struttura, realizzata nell’ambito della banca del tessuto muscolo scheletrico della Regione Lazio.
Negli ultimi decenni e’ emerso che sebbene il tumore sia una malattia grave, grazie alla diagnosi precoce e alle terapie sempre piu’ innovative, si puo’ guarire e si puo’ convivere con esso per ancora tanti anni con una prospettiva di vita simile alle persone non colpite da tale malattia.
Per questo, spiega il Dott. Enrico Vizza, direttore Ginecologia Oncologica IRE ‘Per la donna adulta, affrontare le terapie anticancro con la speranza di poter esaudire il desiderio di maternita’, risulta essere un fondamentale supporto psicologico. Alle donne in eta’ pre-pubere, colpite da patologie neoplastiche, e’ invece d’obbligo offrire, dopo la guarigione, una normale crescita e un normale sviluppo senza minare la possibilita’ di procreare e costruire una famiglia’.
La banca gode di un finanziamento di circa 400 mila euro predisposto da ministero della Salute, e custodira’ il tessuto ovarico crioconservato che potra’ essere reimpiantato al termine dei trattamenti anti-cancro.
Potranno però ricorrere alla conservazione del tessuto ovarico le donne con eta’ non superiore ai 35 anni.