Secondo una ricerca condotta dall’Karolinska Institutet (Svezia), diretta dal professor Sven Pettersson e pubblicata su “Proceedings of the National Academy of Sciences” (PNAS), l’intestino e la sua rete neurale hanno un’influenza sul sistema nervoso da fargli guadagnare il soprannome di secondo cervello.
In più, i ricercatori hanno osservato come le malattie neurologiche siano molto spesso legate anche ai disturbi intestinali.
Da qui per spiegare ciò gli scienziati hanno studiato dei cuccioli di topi da laboratorio, dividendoli in due gruppi.
Ebbene il primo gruppo era formato da topolini normali, il secondo da animali modificati nati privi della flora intestinale.
Gli esperti li hanno così osservati sin dalla nascita all’età adulta, riscontrando sostanziali differenze. I topi del primo gruppo erano infatti più attivi, meno ansiosi e più propensi all’esplorazione ed alle novità rispetto a quelli del secondo che non avevano la flora intestinale).
Tali differenze sono state confermate anche dagli esami medici, che hanno evidenziato un diverso sviluppo del cervello, sia funzionale che strutturale.
Gli studiosi fanno notare che la condizione era limitatamente modificabile, pertanto, se i topolini senza flora batterica venivano “normalizzati” nella prima infanzia essi si sarebbero comportati come i topi dell’altro gruppo.