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Se da adulti si dorme meno di sei ore o più di otto per notte aumenta il rischio di declino cognitivo. A sostenerlo è uno studio pubblicato su Sleep dai ricercatori della University College London Medical School di Londra (Gran Bretagna), secondo cui quando il sonno è troppo o troppo poco il cervello rischia di invecchiare 4-7 anni prima del tempo.

Alberto Ramos, coordinatore della ricerca spiega: “Un adeguato riposo notturno protegge diverse funzioni cerebrali poiché migliora la concentrazione e consente di elaborare le nuove informazioni più velocemente”.

Lo studio è stata condotto su 5.431 soggetti di mezz’età ai quali, nel 1997-99, è stato chiesto quante ore dormissero ogni notte.

Successivamente, i ricercatori hanno voluto fare la stessa domanda cinque anni dopo, nel 2003-2004, e in quell’occasione hanno chiesto loro anche di eseguire una serie di test volti a valutare le condizioni della memoria, attraverso ragionamento, vocabolario, stato cognitivo e fluenza verbale.

Ebbene dai risultati ottenuti è emerso che, a differenza di coloro che non avevano cambiato le loro abitudini nel riposo notturno e avevano sempre riposato tra le 6 e le 8 ore, le persone (il 7,4% degli uomini e l’8,6% delle donne) che rispetto a 5 anni prima avevano assunto l’abitudine di dormire un’ora in più avevano ottenuto punteggi più bassi nei test cognitivi, mentre il 25% delle donne e il 18% degli uomini che avevano dichiarato di dormire un’ora in meno avevano evidenziato valutazioni inferiori nei test che riguardavano ragionamento, vocabolario e stato cognitivo.

Da questi risultati gli esperti hanno poi evinto che dormire meno o più del necessario può portare il cervello a usurarsi prima del tempo, e a invecchiare di conseguenza di 4 -7 anni.