A Cassinetta di Biandronno, a Varese, nello stabilimento della Whirlpool, alle 8 di ieri mattina, un gregge di 1200 pecore ha varcato i cancelli del complesso per tosare il prato nel modo più naturale possibile: ossia brucandolo.
L’azienda doveva ripulire dall’erbaccia i cinque ettari di terreno che circondano la fabbrica e le pecore a loro volta, avevano bisogno di cibo.
I pascoli come sappiamo scarseggiano e anche le aree verdi in cui questi animali possano pascolare.
Inoltre, come lamentano anche gli stessi allevatori, oltre alla riduzione del verde, si assiste anche al progressivo aumento del costo delle materie prime indispensabili per nutrire gli animali da allevamento.
E così, la Whirpool ha pensato di assumere le pecore dell’azienda Binda di Malgesso, in cambio di vitto.
Un gregge per un lavoro stagionale, nato grazie all’intesa tra l’azienda stessa e la Coldiretti di Varese, presieduta da Fernando Fiori.
Le pecore si sa falciano ad impatto zero e con la bella stagione, l’erba deve essere tagliata ogni giorno, e chi meglio di loro può farlo?
La Whirlpool, fa da sempre una politica ambientale, ha anche una centrale di cogenerazione, situata al confine dell’area protetta del Lago di Varese e la cessione alla Provincia della palude Brabbia. Nicola De Guida, direttore dello stabilimento di Cassinetta, sostiene che un’armonica convivenza tra industria e natura sia possibile.