Le donne italiane partoriscono in media a 32,4 anni, piu’ tardi rispetto alle donne straniere (28,9), oltre la meta’ (58%) lavora, e nel 37,8% dei casi il parto avviene col il taglio cesareo, un dato piu’ alto della media europea.
Questi i dati che emergono dal VII Rapporto sull’evento nascita in Italia, riguardante l’analisi dei dati rilevati dal flusso informativo del Certificato di Assistenza al Parto (CeDAP) e pubblicato ieri sul sito del ministero della Salute.
Rispetto alla rilevazione del 2008 su 551 punti nascita, l’88,4% dei parti e’ avvenuto negli Istituti di cura pubblici, l’11,4% nelle case di cura e solo 0,2% altrove.
Il 67,0% dei parti, inoltre, si svolge in strutture dove avvengono almeno 1.000 parti annui, e che in 210, rappresentano il 37,3% dei punti nascita totali.
Il 9,11% dei parti invece, avviene in strutture che accolgono meno di 500 parti annui. Aumentano le madri straniere: nel 2008 erano rappresentate dal 16,9% dei parti (15,9% nel 2007).
Il fenomeno e’ piu’ concentrato al centro nord dove quasi il 20% dei parti è da madri non italiane; in particolare, in Emilia Romagna, quasi un quarto delle nascite e riferito a donne straniere. Le aree geografiche di provenienza piu’ rappresentative, sono quella dell’Africa (27,2%) e dell’Unione Europea (25,6%).
L’eta’ media della madre che e’ di 32,4 anni per le italiane scende a 28,9 anni per le cittadine straniere.
I valori medi sono invece di 32,2 anni per le italiane e 28,2 anni per le straniere. Delle donne che hanno partorito nell’anno 2008 il 45,3% ha un livello di studi medio alto, il 34,8% medio basso ed il 19,9% ha conseguito la laurea. Fra le cittadine straniere prevale invece una scolarita’ medio bassa (45,6%).
Sempre dallo stesso rapporto, emerge anche che quasi tutti i papà decidono di assistere al parto.
Il 92% riesce ad essere presente con serenità, infondendo sicurezza alla propria compagna e partecipando attivamente al travaglio della partner.
Guidando la respirazione, tenendole la mano, massaggiandole, incoraggiandole tra una contrazione e l’altra. Solo l’8%, invece, non assiste alla nascita dei propri figli.