Il 15 giugno scorso il Consiglio Superiore di Sanità aveva dato il via libera alla pillola contraccettiva dei 5 giorni dopo, ma gli esperti stavano ancora discutendo sulla possibilità di rendere obbligatorio un test di gravidanza prima della somministrazione.
A ‘bocciare’ ora la proposta sono stati i ginecologi italiani che si sono dichiarati contrari all’obbligo del test.
Secondo l’85% dei ginecologi, la pillola dei 5 giorni dopo non è altro che un contraccettivo compatibile con la legge 194, e come tale non può considerarsi un farmaco abortivo.
I medici sostengono anche che solo il 15,7% delle donne accetterebbe di sottoporsi al test. I dati sono stati raccolti in un’indagine svolta da Datanalysis per conto dell’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna (O.N.Da) su oltre 300 ginecologi italiani di Asl e Ospedali.
La pillola è approvata dall’Autorità Farmacologica Europea, ed è in commercio in diversi Paesi europei e negli Usa, senza limiti all’accesso alla prescrizione.