Il ministro Tremonti ha illustrato ieri quali sono i pilastri della manovra bis anti-crisi, composta da 3 parti: i tagli ai costi degli apparati burocratici e politici, la loro riduzione, la parte relativa allo sviluppo e quella relativa alla finanza pubblica.
Si tratta, di un secondo decreto aggiuntivo che si integra con il primo del mese scorso. Vediamo allora le novità:
– Enti pubblici. Saranno soppressi quelli con meno di 70 addetti.
– Cnel. I membri scenderanno da 121 a 70.
– Riduzioni Politici Enti Locali Con quelle già applicate e le nuove previste dall’attuale manovra, consiglieri ed assessori scenderanno da 140mila a 53 mila, con un rapporto che passa da quello attuale 1 per ogni 428 abitanti a 1 ogni 1.100. La manovra, prevede anche per le Regioni, al riduzione dei consiglieri del 20%, per cui si passerà da 775 consiglieri a 610. E’ prevista anche la riduzione degli assessori e degli stipendi e l’istituzione dei revisori dei conti anche per le Regioni.
Accorpamento piccoli comuni. Saranno 1970 i Comuni al di sotto dei mille abitanti soggetti all’unione di municipi.
Riforma costituzionale. Nella riduzione dei costi degli apparati istituzionali “il punto di caduta definitivo sarà il disegno di legge costituzionale approvato dal Consiglio dei ministri, che porterà al dimezzamento del numero dei parlamentari, ma attraverso la fine del bicameralismo, i tempi verranno dimezzati e così anche spese dell’attività legislativa.
Contributo di solidarietà. Il contributo sarà del 5% e colpirà i redditi da oltre 90mila euro fino a 150mila, e del 10% da 150mila in su. Per quanto riguarda i parlamentari sarà il doppio di quello previsto per il pubblico impiego. Il contributo riguarderà comunque tutti; i lavoratori pubblici lo pagheranno al posto del taglio in busta paga previsto con la manovra già varata nei mesi scorsi dal governo già nel 2011, per i lavoratori privati scatterà per il 2012 e 2013.
Contrattazione aziendale. Gli accordi di Pomigliano D’Arco e Mirafiori saranno estesi indistintamente a tutti i lavoratori.
Licenziamenti. La contrattazione aziendale della nuova manovra potrà stabilire e derogare a quella nazionale su tutto ciò che riguarda l’organizzazione della produzione e del lavoro, fino ai licenziamenti senza giusta causa, tranne quelli discriminatori.
Tredicesime PI. Nessun taglio per i dipendenti pubblici degli enti che non rispettano gli obiettivi di riduzione della spesa ma possibile slittamento della loro erogazione.