La chiropratica, è una tecnica che sostiene che traumi o microtraumi alla colonna vertebrale possono avere conseguenze fisiche ma anche biochimiche generate da squilibri ormonali, abuso di farmaci, intolleranze alimentari e psicologiche (come lo stress).
Essa si concentra sulla schiena in quanto è proprio in quest’ultima che scorrono e fuoriescono i nervi spinali, da cui si diramano poi le fibre nervose che consentono ai messaggi inviati dal cervello di raggiungere tutto l’organismo.
Pertanto, se le vertebre perdono la abituale mobilità e assumono una posizione scorretta possono, dunque, interferire con la trasmissione dei segnali verso gli organi e i tessuti, causando così disfunzioni e dolori.
E’ tuttavia anche vero che se un organo soffre, esso trasmette al cervello, che a sua volta irrita le fibre nervose fino a raggiungere le radici spinali, alterandone la mobilità.
A tal fine, con la chiropratica si rimuovono le sublussazioni attraverso delle diverse tecniche. Si va dallo sfioramento leggero a pressioni specifiche in determinati punti della colonna vertebrale.
La scelta della tecnica ovviamente dipende dal problema che si ha. Non ci presentano controindicazioni, infatti la chiropratica è adatta anche per i neonati e gli anziani, naturalmente, l’aggiustamento vertebrale con tecniche profonde si sconsiglia in caso di fratture, tumore delle ossa, infiammazioni acute o gravi forme di osteoporosi.
Prima di inziare un ciclo vero è proprio, è bene sottoporsi ad una prima seduta, la più complessa, la quale dura dai 30 ai 60 minuti (avendo un costo medio di 100-150 euro; il cui costo si riduce a 50-80 euro per le sedute successive) durante la quale vengono fatte una serie di domande per conoscere il proprio stato di salute.
Da qui si capisce come intervenire, e si verrà sottoposta ad un esame fisico generale, il chiropratico che serve a controllare la mobilità della colonna, la postura, i movimenti, i riflessi, ecc.