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I rifiuti elettronici sono diventati delle vere e proprie opere d’ arte.Questo è quanto è accaduto grazie ai detenuti dei laboratori RAEE.

Il merito va alle cooperative sociali Gulliver e IT2, e grazie anche all’associazione Recuperiamoci, che ha partecipato alla quindicesima edizione di Ecomondo.

Il presidente del consorzio Ecolight e del Museo del Riciclo (Museodelriciclo.it), Walter Camarda, ha dunque spiegato: “Abbiamo deciso di ospitare le opere nate all’interno del progetto RAEE in carcere, un’iniziativa importante sotto il profilo sociale e ambientale così, attraverso il disassemblaggio dei rifiuti elettronici viene data una solida opportunità di lavoro alle persone in esecuzione penale”.

Il Museo pertanto si accinge ora a presentare le opere realizzate dai laboratori di RAEE nel carcere nonché alcune installazioni presentate durante l’ultima edizione del concorso internazionale di pittura e design “Rifiuti in cerca d’autore: Mediterraeneo” di Paolo Nicodemo, “Tree of Life” di Davide Lazzarini, “Lampadoro” di Giorgia Smith e “Compostuter” di Giulia Conti e Leda Sacchetti per 250 opere realizzate con materiali riciclabili.