In tanti sostengono che per il prossimo futuro le aspettative di crescita dell’Italia “peggiorano e di molto”, la situazione reale è sotto gli occhi di tutti e a lanciare l’allarme è anche la Confcommercio.
L’Italia, pare che nel 2012, avrà un Pil pro-capite inferiore al 2000. Si tratta di un salto indietro di oltre dieci anni.
Anomalia questa che si rivela essere come una vera e propria malattia. Questo è quanto emerge da un’indagine del centro studi di Confcommercio, dal titolo ‘Italia, Sud, Mediterraneo: dinamiche economiche’, presentata al forum organizzato dai Giovani Imprenditori di Confcommercio ‘Cercarsi futuro ostinatamente’ di Venezia.
Secondo questa indagine emerge che siamo all’ultimo posto per tasso di crescita previsto sia nel 2011, sia nel 2012, e il Mediterraneo nella parte Sud sta marciando a tassi superiori al 4%.
Conseguentemente, lo sviluppo dell’area mediterranea dovrà essere considerato, questo è quanto si legge nell’indagine di Confcommercio perché “palesa uno sviluppo del Pil del 70% cumulato”.
In parole povere, “va segnalato che per trovare l’Italia in graduatoria si deve andare all’ultimo posto: +7,3% reale in 23 anni”.