Le coppie che convivono sarebbero più felici di quelle sposate. Questo, è quanto emerge da uno studio, pubblicato sul Journal of Marriage and Family.
Le coppie sposate sarebbero avvantaggiate da indubbi benefici materiali, mentre, quelle conviventi vivrebbero in una condizione di un maggior benessere emotivo e psicologico.
Kelly Musick e il suo team del College of Human Ecology della Cornell University arruolando 2737 donne e uomini (di cui 896 di essi sposati o conviventi) hanno condotto un’importante ricerca denominata National Survey of Families and Households.
Da qui, questi scienziati, hanno analizzato le aree dedicate al benessere psicologico, dalla depressione alla felicità o ai legami sociali, studiandone anche lo stato di salute; arrivando dunque alla conclusione, che nel primo periodo dopo il matrimonio o l’inizio di una convivenza le persone vivono un momento di grande benessere e felicità, superiore a quando si è single, ma quando questa fase di start up finisce le cose iniziano a cambiare.
Le coppie sposate ne guadagnerebbero in salute, ma quelle conviventi avrebbero un livello superiore di autostima e benessere psicologico.
Per questo, secondo Musick, chiarisce che il matrimonio non rappresenta l’unica forma di unione capace di favorire il benessere psicologico.