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La Corte di Cassazione ha accolto la richiesta di risarcimento danni di Innocente Marcolini, manager che aveva chiesto una pensione d’invalidità dell’80%, sostenendo che l’uso di telefoni senza fili (cellulari e DECT) per molte ore al giorno può essere una concausa del cancro benigno (ganglio di Gasser), che lo aveva colpito.

Marcolini aveva già vinto precedentemente, ma l’INAIL ha voluto portare la questione in Cassazione.

Da qui i giudici hanno confermato la decisione dei loro colleghi, e l’Istituto Nazionale per le Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro sarà ora costretto a pagare, a meno che non faccia ricorso ai giudici europei.

Marcolini, che oggi ha 60 anni per lavoro era costretto a parlare al telefono fino a sei ore al giorno e usava l’auricolare soltanto in auto.

In tribunale oltre al suo caso, ha portato anche alcuni studi nonché l’opinione di diversi esperti, che hanno convinto i giudici che si tratta di una malattia professionale, il cui tumore benigno ha richiesto un intervento chirurgico per la rimozione.

Anche l’INAIL, da parte sua, aveva presentato alcuni studi che avrebbero dovuto dimostrare l’innocuità dei cellulari, ma i giudici della Corte d’Appello li hanno trovati troppo vecchi e inaffidabili, perché finanziati dai produttori di cellulari.

Marcolini si dice ora molto soddisfatto per la giustizia che ha ottenuto, cercando anche di far capire alla gente che parlare troppe ore al cellulare senza utilizzare l’auricolare, oppure tenendolo infilato nella tasca dei pantaloni, è altamente rischioso.