I soldi che serviranno per bonifiche, ambientalizzazione e riqualificazione di Taranto ci sono, e il commissario che guiderà l’operazione sarà Nichi Vendola.
Si perché dei 336 milioni destinati alla città pugliese, sito di interesse nazionale nel 1990, 119 servono proprio alle bonifiche. Ovvero: alla rimozione dei sedimenti contaminati da pcb nel primo seno del mar Piccolo nelle aree di mitilicoltura, alla messa in sicurezza delle aree Pip di Statte, alla bonifica della falda superficiale e dei suoli contaminati del quartiere Tamburi.
Occorrerà ora individuare le tecniche e le modalità di attuazione, nonché, una serie di interventi in ambito portuale, già approvati ancor prima della firma del protocollo e che riguardano la realizzazione della diga foranea per ammortizzare il moto ondoso che sbatte contro il molo polisettoriale; la riconfigurazione della banchina del molo, l’ammodernamento dei piazzali e della banchina del molo, il consolidamento della banchina, l’ammodernamento delle vie di corsa.
La scelta è caduta sul presidente Vendola, in quanto fa parte dei “soggetti muniti di specifica e comprovata competenza tecnica, e comunque non gravato da assorbenti impegni istituzionali”.