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A Bari gli agenti della Polizia municipale hanno trovato in strada bocconi di cibo avvelenato lasciati in involucri accanto ai marciapiedi del centro della città, provvedendo alla loro rimozione.

E’ possibile che il cibo killer fosse stato abbandonato per fare una strage di cani randagi.

E’ molto triste constatare che fenomeni di questo genere si stiano espandendo a macchia d’olio anche in Italia. Molto noto il caso verificatosi anche in uno dei parcheggi della famosa catena commerciale Ikea e in altre città.

Il persistente dello stato di abbandono dei Comuni, la massiccia presenza, per le strade cittadine e provinciali, di animali che, benché in genere docili, ma che spesso in branco possono incutere paura, e diventare aggressivi, se affamati e assetati da giorni, sono mal tollerati da cittadini e negozianti, e che per questo, spesso vengono spietatamente eliminati con cibo avvelenato, con lapidazione, ecc.

Inoltre ricordiamo che anche in Russia, Ucraina, Bulgaria, il fenomeno del randagismo, viene risolto così. I randagi vengono ingannati con bocconi di cibo avvelenati o fucilati da vere e proprie squadre di privati cittadini che organizzano “retate” e poi tornano a casa per riportare con orgoglio le loro gesta sul Web, giustificando che si tratta dell’unica strada da percorrere, se gli Stati non fanno nulla, per difendersi da morsi e da ratti, essendo i randagi anche veicoli di malattie e pertanto, secondo loro, devono essere tolti di mezzo senza troppe remore.

Ma come si può? E come si fa a restare inermi a tutto questo?.