Grande tensione nella tarda serata di ieri sotto casa dell’uomo di origini kosovare, di 32 anni che è stato arrestato ieri pomeriggio con l’accusa di essere l’autore dello stupro avvenuto una settimana fa, nel centro di Bergamo, ai danni di una ragazza di 24 anni.
Sembra infatti, secondo quanto riportato da alcuni quotidiani locali, che oltre 50 persone si siano dirette sotto l’abitazione dello stupratore per protestare contro il fatto che ora sia agli arresti domiciliari.
Il clima è stato molto teso. Sarebbero stati lanciati dai manifestanti fumogeni, bottiglie, e persino lo sgabello di un vicino bar contro il portone dello stabile. Le forze dell’ordine sono dovute intervenire in tante per riportare l’ordine e chiudere la strada al traffico.
Il pm Gianluigi Dettori che ha chiesto la misura degli arresti domiciliari al gip Patrizia Ingrascì, che l’ha concessa, spiega “abbiamo applicato le norme del codice di procedura penale, che impongono certe linee di comportamento“. Aggiungendo che “gli arresti domiciliari sono compatibili con la salvaguardia delle esigenze preventive, limitando apprezzabilmente la libertà di movimento“.