I giudici della Corte Costituzionale, riuniti a palazzo della Consulta hanno sentenziato che la legge che riforma e ‘taglia’ il numero delle Province è incostituzionale.
Pertanto, secondo i giudici “il decreto legge, atto destinato a fronteggiare casi straordinari di necessità e urgenza, è strumento normativo non utilizzabile per realizzare una riforma organica e di sistema, quale quella prevista dalle norme censurate nel presente giudizio“.
Ma dalla Consulta arriva invece il via libera alla riforma della geografia giudiziaria e al taglio dei tribunali.
I giudici della Corte Costituzionale hanno respinto, perché infondate, le questioni di legittimità sollevate dai tribunali di Alba, Pinerolo, Montepulciano, Sulmona e Sala Consilina contro la loro soppressione e giudicata inammissibile l’istanza proposta dalla regione Friuli-Venezia Giulia. Promosso invece il ricorso presentato per il tribunale di Urbino, capoluogo di Provincia, che è l’unico a salvarsi.