Il capo della polizia Alessandro Pansa è concentrato al massimo sul caso Kazaka, su richiesta del vice premier e ministro degli Interni Angelino Alfano, che è su tutte le furie contro chi ha messo lui e l’intero governo in “una situazione di gravissima difficoltà”, pertanto, vuole fare chiarezza. I tempi della relazione che Pansa dovrà presentare sul caso Ablyazov e sull’espulsione della moglie e della figlia di 6 anni, spedite in Kazakistan col rischio di essere perseguitate dovranno essere stretti, al massimo entro domani. Pansa ha assicurato infatti, ad Alfano che tutti i documenti gli saranno recapitati entro martedì mattina e solo allora quest’ultimo riferirà al Parlamento le sue decisioni, che potrebbero portare alla scelta di rimuovere dai propri incarichi le figure chiave che si sono rese protagoniste dell’espulsione avvenuta a tempi record. Le persone coinvolte, sarebbero quattro, divise tra i vertici e i dirigenti romani.
Chi rischia di più è Giuseppe Procaccini, il capo di gabinetto dello stesso ministro che incontrò l’ambasciatore kazako e diede il via al blitz nella villetta di Casal Palocco. A seguire ci sono il prefetto Alessandro Valeri, responsabile della segreteria del capo della Polizia, e il questore di Roma, Fulvio Della Rocca. Nell’elenco potrebbe finire anche il funzionario della prefettura che firmò il decreto di espulsione. Ma anche altri funzionari sembra fossero informati di tale operazione. L’espulsione avvenne, su richiesta dell’ambasciatore kazako in Italia Andrian Yelemessov.
Ma anche il premier Letta il 10 luglio ha disposto un’inchiesta per risalire a chi ha autorizzato il rimpatrio. Nella giornata di venerdì l’espulsione della donna e della figlia è stata revocata.