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Lui è il cantautore Massimo Di Cataldo di anni 45 e lei è Anna Laura Millacci, trentenne, pittrice, grafica e fotografa. Sono i genitori di una bimba di appena tre anni, che avrebbe dovuto avere a breve un fratello o una sorella, ma purtroppo resterà solo un feto abortito per le botte, che ha dovuto subire la mamma, che con coraggio ha deciso di raccontare su facebook la sua terribile storia.

Sì, perché, Anna Laura ha deciso di denunciare pubblicamente sul suo profilo Fb a cadenza regolare, le violenze subite dal compagno e padre dei suoi figli, Massimo di Cataldo, postando foto del suo volto insanguinato e del figlio non nato, con queste parole: “Questa volta lui le botte me le ha date al punto da farmi abortire il figlio che portavo in grembo”, e continuando “Sono foto di venti giorni fa. Credo nella dignità e nel rispetto delle donne. Ci sono donne che ogni giorno subiscono violenze e continuano a perdonare. Io il signor di Cataldo, faccia d’angelo e aspetto da bravo ragazzo, l’ho perdonato tante volte. Anche quando ero incinta mi ha picchiata e R. è un miracolo sia nata. Nessun uomo potrà mai più farmi questo a me e alla vita. E spero che questo outing pubblico sia utile a tutte quelle donne che subiscono uomini che sembrano angeli e poi ci riducono così . Continuando la loro vita sorridenti e divertiti come se nulla fosse accaduto. Di Cataldo se proprio devi continuare a fare musica, se hai un po’ di dignità non nominare mai più le donne. Perché le hai sempre e solo menate. Proteggiamo i nostri figli dalla violenza e non facciamoci ingannare dalle canzoni romantiche. È questo lo sa bene pure la tua ex moglie Jorgelina”.

Stasera Di Cataldo avrebbe dovuto ritirare il prestigioso premio Lunezia, ma nel giro di poche ore, la sua pagina ufficiale di Facebook è stata invasa da insulti.

La compagna su Fb riferendosi a tale evento ha scritto “Ti regalo la possibilità di fare un Upgrade. Quello di diventare finalmente un Uomo. E non lo faccio per rabbia ma per la nostra piccola che ha bisogno di un padre e non di un fratellino piccolo e violento. Buona vita Massimino e buon premio Lunezia. Premieranno il tuo grande onore nei confronti di noi donne tutte“.