Claudio Baglioni ha partecipato sabato sera alla 10^ edizione del “Festival Gaber”. E’ salito per la terza volta sul palco della Cittadella del Carnevale di Viareggio e con chitarra al collo ha cantato senza i musicisti di Gaber, “Le strade di notte“, poi con passione e con dolore che gli hanno fatto incrinare la voce e cambiare l’ultima strofa della canzone, si è seduto al pianoforte, e ha detto “Canterò, “Quando sarò capace di amare”, la decido al mio piccolo cane che non sta bene e mi aspetta a casa”. “Senza cattive o buone azioni, senza altre strane deviazioni che se anche il fiume le potesse avere andrebbe sempre al mare. Così vorrei amare, come un cane”. Il pubblico ha applaudito emozionato, inizialmente aveva pensato alla malattia di qualche parente, perché il cantante aveva detto “Vi chiedo scusa, non ho adempiuto ai miei doveri professionali, non ho provato oggi pomeriggio perché avevo un piccolo problema con un affetto a casa”.
Claudio Baglioni ha poi concluso la serata, con un altro brano del Signor G, “Non arrossire”. Ieri sera, invece, il cantautore romano in una lunga intervista rilasciata al Caffè de la Versiliana, all’amico e biografo di Giorgio Gaber, Massimo Bernardini e al presidente del Festival Gaber, Paolo Dal Bon, trasmessa in diretta da Tgcom24, ha raccontato dell’innovativo progetto “Con voi” che potrebbe diventare, a lavoro ultimato, anche un album.
Intanto, però, è una sorta d’opera in divenire, un puzzle che prende forma nel presente in contemporanea con la composizione dei brani musicali. “Vorrei imbarcarmi in un’avventura che non ho mai fatto. E sentirmi libero e questo, è il senso di questo progetto. Mi fa sentire libero ed è un grande stimolo per me e la scrittura dei brani”.
Durante l’intervista, inoltre, Baglioni ha anche dato delle anticipazioni sul singolo “L’ultima cosa che farò”, in uscita domani 23 luglio, su iTunes, ed in anteprima oggi su Radio Italia. Ultima fatica, dopo i 5 singoli precedenti, che appena usciti si sono posizionati al 1° posto della classifica di iTunes.
L’ultima cosa che farò è un brano dall’anima rock, annunciato da un graffiante riff di chitarra elettrica, e sostenuto dall’energico pulsare di basso e batteria con tematiche di riscatto e rivincita. «Una canzone — ha spiegato Baglioni — dedicata a quanti avevano deciso di non volare per non cadere, di non guardare per non vedere, ma si sono resi conto che, anche se non hanno trovato la forza di vivere per un’idea, possono ribaltare il risultato nella partita con il destino. Fosse pure l’ultima cosa che faranno».
Claudio Baglioni, si è soffermato molto, anche sul suo recente incontro con Papa Francesco, spiegando che per lui è stata “Una grande emozione. Ho avuto la sensazione di un Papa in viaggio da tempo. A me piace moltissimo. E’ un uomo sorridente e per questo ho osato dargli un cappellino a Lampedusa perché mi è sembrato un gesto ‘normale’ che potevo fare“.
Foto di Alessandro F. Dobici