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Per la prima volta al mondo, è stata sperimentata con successo alla St. Marianna University School of Medicine di Kawasaki, in collaborazione con l’Università di Stanford, una tecnica definita come il “risveglio” delle ovaie in pazienti sterili.

Le ovaie vengono rimosse, trattate in laboratorio e reimpiantate, che grazie a questo studio, pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences, hanno permesso ad una donna di 30 anni, con insufficienza ovarica primaria, di concepire e partorire un bimbo. C’è però, da precisare, che non tutte le donne che si sono sottoposte a tale sperimentazione hanno ottenuto lo stesso risultato.

Ma i ricercatori sono fiduciosi, sebbene la tecnica, sia ancora in fase sperimentale, perché ha coinvolto un piccolo gruppo di donne giapponesi con un particolare problema di sterilità. Ma esponenti della comunità scientifica sperano che possa aiutare donne dai 40 anni in su che hanno difficoltà a rimanere incinte.