Una bimba di tre anni stata affidata temporaneamente a una coppia di omosessuali, ovvero a due uomini di mezza età: lo ha stabilito il Tribunale dei minori di Bologna, presieduto dal giudice Giuseppe Spadaro.
La Procura minorile si era detta contraria a tale provvedimento, ritenendo la coppia non all’altezza della situazione. Lo riferisce il Corriere della Sera, aggiungendo la coppia vive in un’altra città della regione.
I due uomini sono conviventi, hanno un unione solida, un lavoro e un buon reddito, insomma sono una coppia ‘stabile e affidabile’ secondo i servizi sociali, che hanno dato parere favorevole all’affidamento, ritenendo che ci fossero tutti i presupposti per consentire alla piccola di vivere in un ambiente familiare sereno.
Attualmente la bambina vive in un contesto familiare difficile nella stessa città e conosce già i due gay, tanto che li chiama ‘zii’ sebbene non vi sia tra loro alcun legame di sangue.
Al contrario dell’adozione, per la quale la legge italiana parla di coppia sposata, per l’affidamento invece la nuova famiglia temporanea può essere sia una famiglia tradizionale, con altri figli, che una ‘comunità di tipo familiare’, formata da due persone che assolvono comunque le funzioni di genitori, o anche un single.
Non ci sono dunque voci specifiche sulle coppie gay. Ma nel gennaio scorso, essendosi la Cassazione, già espressa in merito, e con parere positivo su un’altra vicenda, aveva sancito il diritto dei gay ad ottenere tale diritto.