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Urge un intervento immediato, finalizzato a revisionare l’intera organizzazione dell’INPS. Questo è il monito lanciato dalla Corte dei Conti, che nel suo ultimo rapporto ha rilevato il primo disavanzo finanziario e l’aumento del deficit.

Si raccomanda dunque l’esigenza un monitoraggio degli effetti causati delle riforme del lavoro e della previdenza obbligatoria sulle spesa pensionistica.

La Corte dei Conti, inoltre, ha richiamato ad un’attenta riflessione sulla perdurante criticità dell’invalidità civile.

Inoltre, secondo l’Inps è crollato il potere d’acquisto delle famiglie: il 2012, è stato l’anno “tra i più critici” per l’economia e la società italiana. Si sono ridotti i redditi delle famiglie del 2% in termini monetari, ma anche in termini di potere d`acquisto. Questo è quanto emerge dal bilancio sociale dell’Inps, curato dell`ufficio studi e ricerche dell`istituto con la collaborazione della segreteria tecnica del consiglio di indirizzo e vigilanza.

Un pensionato su due, ovvero il 45,2% (7,2 milioni di persone, percepisce un assegno mensile sotto i 1.000 euro), mentre il 14,3% è al di sotto di 500 euro. Il 25% (3,9 milioni di pensionati) si colloca nella fascia tra 1.000 e 1.500 euro mensili con un totale di 64,1 miliardi di euro di spesa annua. Un ulteriore 14,6% percepisce invece un reddito da pensione compreso fra 1.500 e 2.000 euro pari a 52 miliardi di spesa l’anno. Infine, per il restante 15,2% di beneficiari il reddito pensionistico supera i 2.000 euro mensili. Tra questi il 4% riscuote pensioni superiori ai 3.000 euro al mese per un totale di 37 miliardi di spesa annua pari al 14,1% della spesa complessiva.