Un’altra sparatoria è avvenuta questa mattina in una scuola americana. Questa volta si tratta della scuola superiore Reynolds, a Troutdale, sobborgo di Portland, dove all’inizio delle lezioni, un giovane (anche lui studente, non ancora accertato se frequentasse la stessa scuola) ha aperto il fuoco all’interno dell’edificio.
L’attentatore è entrato nella scuola con un’arma semiautomatica, vestito di nero, e con un casco e un giubbotto anti proiettili. Dopo i primi spari, all’interno e all’esterno della scuola è scattato l’allarme. Attraverso gli altoparlanti o con dei messaggi, gli studenti sono stati allertati e fatti mettere al riparo. Contemporaneamente decine di agenti e squadre speciali, hanno circondato l’istituto facendo irruzione.
La polizia ha costretto il giovane attentatore a rifugiarsi in un bagno fermando così la sua azione omicida.
Purtroppo però, a rimetterci è stato uno studente, è morto sul colpo. Un insegnante è rimasto ferito ma nulla di grave.
Il killer è stato trovato morto in bagno, probabilmente suicida. La situazione è tornata sotto controllo. Non è chiaro cosa abbia spinto il giovane a commettere tale crimine.
Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente Obama nel corso del dialogo avuto con gli utenti del social media Tumblr: “Siamo l’unico Paese sviluppato nel mondo dove accadono queste cose“. Riferendosi alle ultime sparatorie (ieri 5 morti a Las Vegas, oggi 2 in Oregon) tornando a parlare della piaga delle stragi che avvengono negli Usa per l’utilizzo delle troppe armi anche da parte di civili.
Il presidente si è poi appellato alla nazione chiedendo “un profondo esame di coscienza” sulle violenze legate alle armi.