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Oscuro, irriverente, esplicito, ma anche poetico, vitale, suadente nella sua capacità vocale fuori dal comune.

Così si presenta Adolfo Durante, cantante salernitano da anni radicato a Mantova, nel video “Il funambolo“, primo singolo estratto dall’album “Libertà” di prossima uscita.

Una figura immersa nelle ombre intrecciate dalla sapiente fotografia e dalle crepuscolari atmosfere ricreate dai registi Nicola Parolini e Andrea Lanfredi.

Danza il suo corpo, danza la sua voce in quelle atmosfere che ricordano tanto un romanzo gotico, destreggiandosi fra le immagini poetiche tessute da Sandra von Borries, paroliera fiorentina che ne ha scritto i testi, e le note in bilico fra pop e rock di Enrico Andreini, che del disco ne ha curato gli arrangiamenti.

Durante per il suo album “Libertà“, secondo da solista della sua carriera dopo “Stanza 219 e altre storie“, ha saputo costruire attorno a sé un piccolo esercito di artisti e di creativi, a cominciare da Sandra von Borries, biologa e autrice di testi per canzoni, recentemente uscita con il libro “Le fiabe di Aisha” – vergato nell’ambito di un progetto di beneficenza per l’Ospedale del Cuore di Massa a cui hanno collaborato Andrea Bocelli e Paola Cortellesi – e Andreini, autore e arrangiatore di canzoni, colonne sonore e sonorizzazioni per radio, televisione e pubblicità, ed una compagine di musicisti e autori di eccelso livello.

Ma nell’album si parla anche del contrabbassista Gabriele Evangelista (già collaboratore di Stefano Bollani, Enrico Rava o Roberto Gatto), del batterista Bernardo Guerra, dei chitarristi Francesco Bruni (attualmente in tour con Arisa, e di Ferdinando Olivieri), e del bassista Lorenzo Forti (turnista di Gianni Morandi), del fisarmonicista Pasquale Rimolo e di Natty Fred corista senegalese che ha curato tante composizioni di Fiorella Mannoia con il suo tocco inconfondibile di suggestioni afro.

Ma la più illustre delle collaborazioni, resta forse quella di Andrea Zuppini (compositore e chitarrista che ha prestato la sua fantasia ad artisti come Eros Ramazzotti, Fabio Concato, Rossana Casale, Alex Baroni e Fiorella Mannoia): sue le musiche dei brani “Battiluscio” e “Per quanto bella sei“, canzone, quest’ultima, che costituisce una vera rarità dato il testo inedito scaturito dalla penna e dall’energia di Oscar Avogadro, paroliere torinese scomparso nel 2010 autore di brani immortali come “E la luna bussò” di Loredana Bertè o “Io no” di Anna Oxa.

Un album, quello di Durante, che si connota come uno dei lavori discografici più interessanti del panorama musicale italiano attuale. Discreto ma esplicito, con le sue otto tracce di fantasia pura dai testi agli arrangiamenti.

Al centro di tutto, il ‘funambolo’, ossia lo stesso Durante, parafrasando Andrea Zuppini, contemporaneamente professionista ed esordiente, personalità troppo complessa e sorprendente da essere descritta in poche parole.

Infatti, una figura artistica quella di Adolfo Durante, troppo insolita per lasciarsi definire se non che dalle sue stesse capacità.

Istintivamente, ho sempre preferito la definizione di interprete a quella di cantante. Tutte le volte che mi viene affidata una canzone, cerco di darle un ‘vestito’ personale, facendo leva sulle emozioni che provo mentre eseguo un brano” spiega Durante.

Ma ciò che colpisce maggiormente, di questo artista, è la sua capacità di virare senza soluzione di continuità da connotati vocali maschili a femminili, mantenendo una personalità puramente unica e propria, in un mondo che si affida più che mai alle facili definizioni per connotare i prodotti di un mercato discografico sempre più massificato ed ampio.

Attribuire un’etichetta a Durante, come pure alla sua carriera e alla sua immagine, è pura velleità: dal jazz al rock, questo interprete esplora il mondo musicale in un viaggio, che dagli anni ’90 non ha mai conosciuto battute d’arresto.

Dal suo primo ep, titolato “Pensando a lei“, ai numerosi concorsi vocali a cui partecipa, fino ai concerti “Mimì in….jazz”, realizzati nel 2006 assieme al compositore Stefano Calzolari in omaggio a Mia Martini, e a “Stanza 219“, uscito nel 2012 (un intenso omaggio ad alcuni fra i più grandi artisti della musica leggera italiana, da Tenco a Modugno a Battiato fino alla Vanoni).

Quello de “Il funambolo“, e più in generale di “Libertà“, è un esordio non esordio.

Voce fino a oggi nota più a professionisti e a palati fini che al grande pubblico, ma alla quale nulla manca per riuscire a varcare quella sottile linea che separa il palcoscenico dalla platea, raggiungendo un successo tanto meritato quanto alla portata.

A testimonianza della vicinanza di quel traguardo, ci sono i molti riscontri fioccati nell’arco della seppur breve vita de “Il funambolo”: migliaia di visualizzazioni su Youtube a poco più di un mese dal lancio. Un brano che ha saputo varcare le Alpi ed essere notato dall’emittente radio tedesca WDR.

Per questo, prima dell’uscita dell’album, si attende il rilascio del secondo singolo, dal titolo “Pioggia leggera“, la cui uscita non tarderà che pochi giorni.

Ma su una cosa possiamo essere sicuri: quello di Durante è un cammino in ascesa, per il suo estro e il suo saper richiamare alla verità intrattenendo, vivendo in libertà, mostrandosi come e quando vuole.

Ma d’altronde, è proprio questo, il segreto di un artista: saper scegliere la strada più difficile, più impervia mettendo alla prova, in ogni occasione, il proprio equilibrio, ma tempo stesso riuscendo ad affrontare sfide nuove, migliorandosi lungo un cammino che, crediamo, sia quello scelto anche da Adolfo Durante, l’unico che voglia percorrere.

di Riccardo Cecconi