Sceso dall’aereo speciale dell’Alitalia con su le iniziali del Vaticano, un bambino ed una bambina hanno offerto a Papa Francesco una ghirlanda di fiori bianchi e gialli mentre un coro ha intonato alcuni canti religiosi.
Nello stesso momento dei danzatori si sono esibiti in balli tradizionali del posto e sulla pista dell’aeroporto, insieme alle massime autorità religiose e politiche. Era presente anche un corpo d’onore delle forze armate dello Sri Lanka.
Il corteo papale, è stato preceduto dai motociclisti, per poi dirigersi verso il centro di Colombo dove ad attenderlo c’erano migliaia di fedeli.
A dare il benvenuto al Santo Padre, oltre dei colpi di cannone a salve, anche ragazze in azzurro, gruppi di bimbe in in abito bianco, giovani in abiti folcloristici e 40 elefanti, di cui i primi due hanno realizzato una sorta di “porta” attraverso la quale è passata poi la papamobile, scoperta con il pontefice.
Papa Francesco ha auspicato che bisogna dare “voce a tutti” ed imparare ad “accettarsi” reciprocamente “come un’unica famiglia”.
Il Pontefice continuando ha poi aggiunto: “La mia visita all’aeroporto di Colombo, vuole esprimere l’amore e la preoccupazione per tutti gli srilankesi e confermare il desiderio della comunità cattolica di essere attivamente partecipe della vita di questa società. E’ una costante tragedia del nostro mondo che molte comunità siano in guerra tra di loro”.
E nell’incontro interreligioso, “Per il bene della pace non si deve permettere che le credenze religiose vengano abusate per la causa della violenza o della guerra. Noi leader religiosi dobbiamo essere chiari nell’invitare le nostre comunità a vivere pienamente i precetti di pace e convivenza presenti in ciascuna religione e denunciare gli atti di violenza quando vengono commessi”.