Nel giorno in cui il pool difensivo di Massimo Bossetti fa una conferenza stampa per smontare le accuse contro il suo assistito, viene pubblicata una intercettazione in cui il muratore di Mapello ammette invece le proprie colpe, ignaro di essere intercettato.
“Rischierò l’ergastolo, ma non confesso per la mia famiglia“. Queste le sue parole, pronunciate in un colloquio avuto con alcuni detenuti del carcere di Bergamo, dove è recluso dallo scorso mese di giugno.
Affermazioni, molto gravi, che possono essere intese come una confessione dai magistrati che conducono le indagini sull’uccisione della 13enne di Brambate Yara Gambirasio e del pm Letizia Ruggeri.
Claudio Salvagni, difensore di Bossetti, cerca, invece, di dare a queste parole tutt’altro significato sostenendo: “Non confessa, perché non ha fatto nulla. Non crolla, perché vuole dimostrare la sua innocenza“.