Grazie al dna, estratto da un fazzoletto, appartenuto al grande poeta e scrittore Gabriele D’Annunzio, è stato possibile attribuirgli con certezza un testo inedito a lui appartenuto.
Nel 1916 lo scrittore aveva macchiato un fazzoletto con del liquido seminale per donarlo alla sua amante, come ricordo di una notte d’amore.
A distanza di più di 100 anni quelle tracce si sono rivelate ancora efficaci alla risoluzione del caso.
Così, gli investigatori del Racis (Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche) sono riusciti ad isolare il patrimonio genetico del poeta attraverso un piccolo frammento di stoffa, dal quale si è prelevata la prova biologica che serviva.
Un mistero durato un secolo ma alla fine risolto grazie anche alla scienza. Il fazzoletto in questione, era conservato presso il museo del Vittoriale.
I risultati verranno presentati oggi, presso il Comando provinciale CC di Milano, alla presenza del comandante Stefanizzi e del tenente dei Ris Delogu, di Giordano Bruno Guerri, Presidente della Fondazione Vittoriale degli Italiani, e Federico d’Annunzio imprenditore e pronipote del Poeta.