Dopo le polemiche di questi giorni che hanno colpito duramente tantissimi giovani che hanno rifiutato un lavoro per Expo, dopo diverse selezioni fatte, muovendosi a proprie spese da diverse parti d’Italia, emerge la loro triste verità.
“Per un posto di lavoro a 500 euro al mese sarei dovuta partire in 48 ore: ho atteso una risposta per quattro mesi ed è arrivata a dieci giorni da Expo. Mi spiace, ma la mia situazione economica precaria non me lo permette”, è la testimonianza di A.F., candidata che ha rifiutato un impiego nei padiglioni dell’Esposizione Universale.
Da sottolineare che selezioni prevedevano 310mila aspiranti per circa 3200 posti, ma ad oggi, le offerte rifiutate sono dell’80%.
“Trovare 600 persone pronte non è stato uno scherzo”, sostengono i selezionatori di Manpower, l’agenzia di lavoro a cui Expo ha affidato il processo selettivo.
“Diverse le cause che hanno portato a tale scelta: la lunghezza e la complessità del processo di selezione e la turnazione che prevede il lavoro anche nelle giornate di sabato e domenica”, si legge ancora sul portale di Manpower.
Ma la maggior parte dei candidati sostiene che i colloqui siano avvenuti lo scorso inverno, raggiungendo la Lombardia a proprie spese, anche più volte, per poi ricevere risposta definitiva a poco più di una settimana dall’evento.
“A inizio anno ho passato il colloquio per un 5° livello commercio con uno stipendio di 1460 euro lordi. Il netto attorno ai 1200 euro per un full time di 40 ore settimanali – è la testimonianza di M. F, 29 anni, laurea triennale – Arrivando dalle Marche con quella retribuzione avrei potuto mantenermi a Milano dove un posto letto costa 550 euro, visto che da subito ci era stato detto che durante i sei mesi vitto e alloggio sarebbero stati a nostre spese, come anche il parcheggio. Dopo mesi di silenzio da parte di Manpower poco fa mi hanno proposto nel padiglione della Thailandia a 28 ore al mese. Sono stata costretta a rinunciare”.
Mentre S.G. interessata all’Area team leader e Operatori Grandi Eventi alle posizioni di hostess e addetto alla pulizie ha rivelato: “Sono stata ammessa a due colloqui presso gli uffici milanesi di Manpower: abito in Toscana e ho chiesto se si poteva fare via skype o sostenere entrambi i colloqui lo stesso giorno per accorpare le spese del viaggio, tutte a mio carico. Mi è stato risposto di no e ho accettato solo il colloquio da stagista spendendo 200 euro fra viaggio e albergo. Sono giovane, ho pensato, fa curriculum. E Manpower mi aveva rassicurata: entro febbraio avrai il feedback. Quella telefonata è arrivata solo poche ore fa: ‘Hai superato la selezione di gennaio ma non possiamo ancora darti l’ok definitivo perché Expo Spa non ha ancora dato conferma. Ti faremo sapere presto se inizierai a lavorare a fine settimana’. Mi spiace ma con tre giorni di preavviso, anche volendo, non posso accettare. Fossero stati 1500 euro era un conto, ma 500 con poche ore per trovare un alloggio è infattibile”.
Ricordiamoci che tanti, sono i giovani, con situazioni familiari alle spalle, davvero precarie, che non possono neppure contribuire a questo tipo di spese.
In altri casi, i più fortunati, magari residenti, accettano quanto viene loro offerto, facendo comunque dei sacrifici, mentre altri, si arrangiano come possono, affrontando anche altre spese e selezioni per fare intanto qualcos’altro.