Questa mattina si è alzato il sipario sull’esposizione universale di Milano, a distanza di 109 anni dall’ultima edizione che regalò alla città il parco Sempione.
Il premier Renzi intervenuto all’evento ha sottolineato: “Non ci credevano in tanti, grazie al sudore dei lavoratori e delle lavoratrici l’Expo è realtà. Non è ancora scommessa vinta, abbiamo sei mesi per vincerla“.
Renzi ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno lavorato alla buona riuscita di questo evento internazionale: ovvero, istituzioni locali, governi che lo hanno preceduto senza dimenticare e menzionare due persone soprattutto, l’ex sindaco di Milano Letizia Moratti: “Grazie al sindaco Letizia Moratti che ha avuto l’intuizione di questo evento e il desiderio di scegliere questi temi” e l’ex presidente della repubblica “Grazie per l’attenzione costante a tutte le autorità che a Roma hanno svolto un ruolo di dialogo. In questi anni la solidità istituzionale è stata garantita da tanti ma in particolare dallo sguardo tenace, deciso, affettuoso di Giorgio Napolitano su questo evento e sulla città“.
Poi ha spiegato: “Siamo un grande Paese abbiamo una grande forza, un grande ruolo. Basta piangersi addosso, come vorrebbero i professionisti del ‘non ce la farete mai‘.
“Cari signori professionisti, stamattina avete la vostra risposta” ed ancora, “Ce l’abbiamo fatta”: così, tra gli applausi, anche del sindaco di Milano, Giuliano Pisapia ha iniziato il suo discorso alla cerimonia di inaugurazione dell’Expo di Milano.
Presenti i maggiori esponenti dello Stato, tanti ministri e parlamentari.
Il presidente della regione Lombardia Roberto Maroni, nel suo intervento ha detto: “Expo è già un successo, e qui a Milano oggi, noi nutriamo il futuro”.
La riuscita dell’evento, secondo il governatore, “è anche testimoniata dal numero dei partecipanti e dall’interesse suscitato dai temi che sono ora al centro del dibattito globale”.
Molto intenso e significativo il messaggio inviato da Santo Padre: “Sono grato di unire la mia voce” all’Expo, e la mia “è la voce dei pellegrini nel mondo intero, è la voce di tanti poveri che fanno parte di questo popolo e con dignità cercano di guadagnarsi il pane col sudore della fronte“.
“L’Expo è un’occasione propizia per globalizzare la solidarietà. Cerchiamo di non sprecarla“. “Vorrei farmi voce di questi fratelli, che Dio ama come figli. Nessun pane sia frutto di un lavoro indegno dell’uomo”.
Il Papa ha poi ricordato “i volti di milioni di persone che oggi hanno fame e che non mangiano in modo degno di un essere umano“.
“Vorrei che oggi ogni persona che passerà a visitare Expo, attraversando i meravigliosi padiglioni, possa percepire la presenza dei volti, la presenza nascosta dei volti di uomini e donne che hanno fame e che si ammalano e muoiono a causa di un’alimentazione carente o nociva”.
Il Papa ha anche ribadito che “il paradosso dell’abbondanza persiste ancora ed Expo farà parte del paradosso dell’abbondanza se obbedirà allo spreco e non contribuirà a un modello di sviluppo equo e sostenibile”.
Francesco ha concluso auspicando che Expo possa essere “un’occasione di cambiamento della mentalità che aiuti a evitare che le nostre azioni non abbiano un impatto su chi, vicino a lontano, soffre la fame. Penso a tanti uomini e donne che soffrono la fame e specialmente ai bambini che muoiono di fame nel mondo”.
La cerimonia di oggi, è stata chiusa con la bellissima esecuzione delle frecce tricolori.