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CO2‘ è l’opera di Giorgio Battistelli che andrà in scena in prima assoluta sabato alla Scala, con la regia di Robert Carsen e la direzione di Cornelius Meister.

Commissionata dal Teatro alla Scala, l’opera è strettamente legata al tema di EXPO,Nutrire il Pianeta. Energie per la Vita‘, affronta alcune delle questioni più dibattute dei nostri giorni.

CO2, come tutti sanno, è la formula chimica dell’anidride carbonica, il gas legato all’effetto serra, ma anche al surriscaldamento della terra, allo scioglimento dei ghiacci e alla desertificazione.

L’opera comincia con una conferenza sul cambiamento climatico svolta da un climatologo immaginario, David Adamson. Ma la conferenza è ripetutamente interrotta da eventi a sfondo cosmico o climatico, drammatizzati e per i quali è previsto l’uso di coreografie e video”.

Spiega il suo autore. Un susseguirsi di scene, tra i viaggiatori bloccati in aeroporto da uno sciopero ai controllori di volo; delegati internazionali alla conferenza di Kyoto, del 1997 sino al cospetto degli uragani causati dall’aumento appunto del CO2 nell’atmosfera; dall’ Eden di Adamo, Eva e del serpente all’infinita varietà di piante e specie animali; da un supermercato ad una spiaggia della Tailandia, dove una donna riflette sulle cause dello tsunami arrivato l’anno precedente.

Nell’ottava scena, ad esempio Gaia è la terra. Descrive i danni catastrofici che il genere umano le ha inflitto, distruggendo atmosfera e sconvolgendo le tutte le stagioni.

Adamson invece è colui che prevede la fine apocalittica del mondo, concludendo in una conferenza in cui cercherà di conciliare il suo sconforto col senso di responsabilità nei confronti del pianeta.

L’autore è Paul Steinberg, i costumi sono di Petra Reinhardt, le luci sono di Carsen e Peter Van Praet, i video di Finn Ross.

Gli interpreti principali sono: Antony Michael Moore (Adamson), Jennifer Johnston (Gaia), Sean Panikkar (Cantante del tempio indiano/ Adamo), Pumeza Matshikiza (Eva).

Novanta i professori d’orchestra, nove le scene, 19 i cantanti solisti di 15 nazionalità, oltre 100 i cantanti che nel coro della Scala e in quello di voci bianche dell’Accademia scaligera, proporranno brani in nove lingue diverse, comprese il latino, il greco antico, il sanscrito. Fra gli strumenti verrà adoperata anche una sirena.