La LCV Capital Management che nell’aprile 2014 ha acquisito da un gruppo di venture capital statunitensi della Silicon Valley, tra cui Google Venture e Kleiner Perkins, un insieme di brevetti finalizzati alla realizzazione di “autoveicoli innovativi”.
Fra due anni infatti dovrebbe arrivare una prima vettura di segmento B (quello della Punto per capirci) ma di gran lusso, in vendita ad prezzo promozionale di euro 13 mila.
Un’auto che non avrà concessionarie ma sarà disponibile in negozi nei centri delle città: dove sarà esposta un solo esemplare di colore bianco, e con una serie di proiettori.
Il cliente avrà subito la possibilità di vedere come sarebbe una volta personalizzata.
Un’auto con una scocca scatolata tipo Nascar con una carrozzeria di materiali compositi (70% polipropilene, 20% fibre di vetro, 10% microsfere di vetro) disponibile solo di colore bianco, nero o rosso, sulla quale il cliente potrà scegliere qualsiasi tipo di pellicola da applicare.
Mistero sul nome, il motore (si sa solo che sarà a benzina) e mistero sulle dimensioni. Ma una cosa è certa, sarà leggerissima.
Ma perché produrla in Italia?
La svalutazione dell’euro sul dollaro, sta portando i suoi benefici: gli americani, pensando a una distribuzione della nuova e tecnologica utilitaria principalmente sul vecchio continente, hanno deciso di produrre direttamente qui in Italia, sfruttando l’euro debole, più vantaggioso. Ma non solo. Tale scelta è dovuta anche a certe facilitazioni logistiche (Gioia Tauro è geograficamente strategica per lo shipping), ma soprattutto la qualifica dei nostri operai, che è mediamente più alta rispetto al resto d’Europa.
I prototipi del modello, spiegano gli americani, che in Italia saranno assistiti dallo Studio Cisnetto, avrebbero già eseguito i primi test negli Usa mostrando un consumo medio è di 45 miglia per gallone, pari a circa 19/20 chilometri a litro nella prima versione, a benzina, dovrebbero diventare circa 25 per quella a motore diesel.