L’Eurozona si risiede al tavolo delle trattative con la Grecia ma i vari stati non hanno intenzione di fare troppe concessioni a Tsipras, che si presenta a Bruxelles senza un piano ben preciso ma solo con richieste “creative”: un “prestito ponte” di 7 miliardi per arrivare a fine mese saldando i debiti con Bce e Fmi, e poi negoziare a suo tempo un terzo programma.
L’Europa fa partire così il conto alla rovescia per la Grecia: cinque giorni per trovare insieme un accordo, oppure domenica ci si incontra per un nuovo summit, questa volta a 28, che metterà la sigla alla sua dichiarazione di fallimento.
I toni sono molto duri, con delle scadenze ben precise per il Governo greco. Rigettata la sua richiesta di finanziamento ponte per alleggerire il debito pubblico.