Le famiglie in difficoltà e i giovani, grazie ad dono fatto da Papa Francesco, potranno ricevere un aiuto concreto da parte della Diocesi di Torino, in particolar modo in merito a casa e lavoro.
Sono queste le due categorie al centro degli interventi che la Diocesi di Torino ha scelto di sostenere con il ‘regalo del Papa’, per un importo di – 1,2 milioni di euro – a cui il Pontefice ha rinunciato in occasione della sua visita a Torino per l’ostensione della Sindone chiedendo che venisse destinato al territorio e alla categorie bisognose.
“Progetti – dice l’arcivescovo, mons. Nosiglia – che vanno oltre l’emergenza”.
E tra le tante iniziative lanciate dalla diocesi anche accoglienza per quattrocento, forse cinquecento profughi: questo il risultato prodotto in due settimane dalla gara di solidarietà suscitata dall’appello dell’arcivescovo, monsignor Cesare Nosiglia alle unità pastorali della diocesi, alle famiglie e ai religiosi, seguito a breve distanza da quello di papa Francesco alle parrocchie d’Europa.
Ad offrire stanze, appartamenti, sono state circa 87 famiglie, singole o organizzate in gruppo (per pagare l’affitto di un alloggio) e 70-80 fra parrocchie e unità pastorali, istituti e comunità religiose. Tra gli istituti, il Seminario diocesano che ospiterà due migranti con i seminaristi e una ventina in un altro spazio che sarà gestito dal Sermig.