Papa Francesco accolto ieri alla Casa Bianca dalla famiglia Obama, è stato definito il «Papa della speranza», dal presidente americano.
Francesco ha voluto lanciare un messaggio forte e chiaro alla’America e all’Europa ponendo l’accento sull’aspra questione dei migranti
“Sono figlio di una famiglia di emigranti, e sono lieto di essere ospite di una nazione che, in gran parte, fu edificata da famiglie simili”.
Poi l’incontro con il clero, i vescovi americani a cui ha rivolto un accorato appello: «Basta proclami, cercate di dialogare con la società».
Francesco è la prima volta che mette piede negli Stati Uniti. Oggi parlerà al Congresso americano, primo papa della storia a farlo, e domani sarà all’Onu, per poi recarsi sul luogo simbolo degli attentati dell’11 settembre, e rendere omaggio alle vittime del Ground Zero.
Il motivo che ha spinto il Santo Padre a recarsi negli Stati Uniti è stata certamente anche la Giornata Mondiale della Famiglia a Philadelphia, “il cui scopo – spiega il pontefice – è quello di celebrare e sostenere le istituzioni del matrimonio e della famiglia, in un momento critico della storia della nostra civiltà”.
Il programma di Francesco
Alle 9.20 locali (le 15.20 in Italia) visita al Congresso, primo pontefice a farlo. Al termine, alle 11.15 (le 17.15 italiane), Francesco visiterà il centro caritativo della parrocchia di St Patrick, dove incontrerà i senzatetto, ultimo impegno previsto nella capitale americana. Alle 16.00 locali (le 22.00 in Italia), il Papa prenderà un aereo e si dirigerà a New York, dove atterrerà dopo un’ora all’aeroporto Jfk. Una volta giunto in elicottero a Manhattan, Bergoglio alle 18.45 (le 00.45 italiane) reciterà i vespri con il clero, i religiosi e le religiose nella cattedrale di San Patrizio, sulla Quinta Strada. Ma il Papa resterà a New York anche domani, dove parlerà tra l’altro all’assemblea generale delle Nazioni Unite e parteciperà a un incontro interreligioso al Ground Zero.