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funerali valeria solesin

“Grazie ai rappresentati di tutte le religioni presenti”. Queste le parole commosse e composte di Alberto Solesin ai funerali della figlia Valeria, uccisa nell’attentato al Bataclan il 13 novembre scorso. “Dedichiamo la sua vita ai ragazzi come lei”, ha aggiunto. “Grazie a tutti coloro che non si arrendono”.

In una piazza San Marco gremita di persone, cittadini e più alte cariche dello Stato hanno dato il loro saluto al feretro di Valeria Solesin, trasportato da una gondola che, lungo il Canal Grande, è stata scortata da un corteo di altre imbarcazioni. La bara, ricoperta di fiori bianchi, è stata poi portata a spalla dai gondolieri e deposta ai piedi della basilica. Accolta dai due inni nazionali, italiano e francese, per ricordare tutte le vittime degli attentati di Parigi del 13 novembre.

Alberto Solesin ha voluto ringraziare l’ambasciatore italiano a Parigi e l’unità di crisi della Farnesina per l’aiuto prestato alla famiglia e “la vicinanza umana”. Ha poi ringraziato il presidente Sergio Mattarella “che ha voluto con la sua presenza dare un segno di unità nazionale. “Ringrazio le istituzioni di questo Paese – ha detto – con il Ministro Pinotti qui presente e il sindaco di Venezia”.

“In Francia, Valeria ha iniziato a definire il suo progetto di vita spinta dalla curiosità del mondo. Ripensando a mia figlia non voglio isolare la sua immagine dal contesto nel quale viveva a Parigi, l’istituto di demografia, l’università, il bistrot dove amavano incontrarsi tanti ragazzi e ragazze come Valeria, gioiosi, operosamente rivolti verso un futuro che tutti come lei vogliono migliore”.

Presenti alla commemorazione funebre, su invito della famiglia Solesin anche le altre religioni.

Per l’Imam di Venezia, Hamad Al Mohamad ai funerali che ha dichiarato: “Allah aiuti la famiglia di Valeria e protegga l’Italia” – “Chiediamo ad Allah che abbia Valeria e tutte le vittime nella sua gloria, e di aiutare la sua famiglia e di proteggere l’Europa, l’Italia e questa città dal male e di pacificare le nostre anime”.

Mentre il Patriarca di Venezia Francesco Moraglia ha sottolienato: “La vostra cultura ci fa inorridire ma non ci intimidisce. Ci sgomenta perché indegna dell’uomo, ma ci fortifica nell’opporci ad essa con ogni nostra forza sul piano culturale, spirituale, umano”. “In nome di Dio – ha aggiunto – cambiate il vostro modo d’essere. Iniziate dal cuore. Abbiate questo coraggio”.

Letto dal ministro Pinotti anche il messaggio del Presidente francese Francoise Hollande: “Vicino all’Italia. Condivido il dolore della famiglia, famigliari e di tutta l’Italia. Valeria era venuta da noi in Francia per amore della vita e della cultura e ha trovato la morte sotto il fuoco dei terroristi”.

Molte le testimonianze di amici e parenti di Valeria.

Presenti tra gli altri la moglie del presidente del Consiglio, Agnese Renzi, il governatore del Veneto, Luca Zaia, il sindaco Luigi Brugnaro e il fondatore di Emergency, Gino Strada.

I funerali di Valeria si sono chiusi con l’inno alla Gioia di Beethoven. Sulle spalle di un gruppo di gondolieri, come era arrivato, il feretro ha lasciato la piazza per la parte privata della cerimonia, con la sepoltura al cimitero di San Michele.