È morto all’età di 67 anni, Luca De Filippo, figlio del grande Eduardo e della cantante e attrice torinese Thea Prandi.
Due settimane fa era stato ricoverato per una discopatia, ma da qui la scoperta di un male incurabile che lo ha consumato in pochissimi giorni.
Era sposato da appena due anni con Carolina, figlia del regista Francesco Rosi.
La sua carriera è cominciata all’età di sette anni, nel 1955, quando interpretò il ruolo di Peppeniello in Miseria e nobiltà, di Eduardo Scarpetta, diretto dal padre Eduardo.
Ma il debutto vero e proprio per lui è arrivato all’età di vent’anni con Il figlio di Pulcinella. Per il quale scelse di usare uno pseudonimo, Luca Della Porta, per non passare per un “raccomandato”. Col padre lavorava sia in teatro che in tv, ricordiamo commedie eduardiane come Filumena Marturano, Non ti pago, Il sindaco del rione Sanità, Napoli milionaria!, De Pretore Vincenzo, Le bugie con le gambe lunghe, Uomo e galantuomo, Natale in casa Cupiello, Gli esami non finiscono mai, Le voci di dentro, Sik-Sik l’artefice magico, Gennareniello, e ancora Dolore sotto chiave, Quei figuri di tanti anni fa, Ditegli sempre di sì, Chi è cchiù felice e me, il pirandelliano Berretto a sonagli e in alcune commedie di Eduardo e Vincenzo Scarpetta (‘O tuono ‘e marzo, Na santarella, Tre cazune fortunate).
Nel 1981, quando il padre si ritira, fonda una propria compagnia teatrale, “La compagnia di teatro di Luca De Filippo“: dirige e interpreta Uomo e galantuomo, Non ti pago, Il contratto, Penziere mieje, Ditegli sempre di sì e L’Arte della commedia con Umberto Orsini coprotagonista. Realizza anche un’opera di Pasquale Altavilla ‘A fortuna e Pulicinella e il Don Giovanni di Molière e nel 1990 dirige Umberto Orsini in Il piacere dell’onestà di Pirandello. Per la regia di Armando Pugliese interpreta , O’scorfalietto, Ogni anno punto e daccapo, Questi fantasmi, Tartufo di Molière, La Palla al piede di Feydeau e nell’estate del 2009 Malvolio in La dodicesima notte.
Nel 1990-91 è interprete di La casa al mare di Vincenzo Cerami, di cui è anche regista, nel 1992-93 di Tuttosà e Chebestia, nel 1993-94 di L’esibizionista (testo e regia di Lina Wertmuller), nel ’97 di L’amante di Harold Pinter (con Anna Galiena), nel 99-2000 de Il suicida (libero adattamento di Michele Serra da Nicolaj Erdman, regia di Armando Pugliese), nel 2001-02 di Aspettando Godot di Samuel Beckett.
Con Lina Wertmuller lavora anche alla versione filmata di Sabato, domenica e lunedì, distribuito in lingua inglese. Altri adattamenti televisivi sono stati Quel negozio di Piazza Navona, Naso di cane e Mannaggia alla miseria.
Nel 2010 ha ricevuto il Premio De Sica come migliore attore teatrale, anno in cui ritorna alla regia con lo spettacolo Le bugie con le gambe lunghe di Eduardo, nel ruolo del protagonista.
Nato a Roma il 3 giugno 1948 risiedeva da anni nella capitale. Il suo legame con Napoli era rimasto comunque fortissimo. Qualche mese fa aveva accettato la direzione della Scuola di Recitazione del Teatro Stabile di Napoli – Teatro Nazionale.
Presidente della Fondazione Eduardo De Filippo, aveva donato il teatro del padre, il Teatro San Ferdinando, alla città partenopea.
Luca De Filippo pur senza mai smettere di portare avanti e riproporre il lavoro del padre, lo ha alternato con testi del teatro classico e contemporaneo.
Nei personaggi interpretati metteva sempre una nota in più di nera ironia, rispetto al padre Eduardo, un disincanto più dolente e doloroso legato alla sua continua indagine sull’essenza e la solitudine dell’uomo, animale sociale nel bene e nel male.
Qui sotto il video tratto da Natale in casa Cupiello, in cui recita insieme al padre Eduardo