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depressione

Di depressione e della necessità di aumentare la consapevolezza su questo patologia, anche dal punto di vista economico, se ne è parlato molto nel corso del forum «Un Viaggio di 100 anni nelle neuroscienze» che si è tenuto nei giorni scorsi a Roma presso l’Accademia dei Lincei, organizzato da The European House-Ambrosetti, in occasione dei 100 anni di Lundbeck.

La depressione è una malattia con la maggiore incidenza nel mondo, al primo posto nei paesi occidentali.

A soffrirne 30,3 milioni di cittadini europei, secondo i dati raccolti dall’European College of Neuropsychopharmacology (ECNP), mentre le stime mostrano dati a dir poco allarmanti, facendo giungere alla conclusione che nel 2020 tale patologia mentale sarà la maggior causa di disabilità dopo le malattie cardiocircolatorie.

Nel nostro Paese ad esempio, la depressione colpisce il 12,5% della popolazione assistibile, ovvero circa 7.5 milioni di persone, e solo un terzo dei pazienti purtroppo è nelle condizioni o vuole sottoporsi a terapia.

Una cifra che poi tende a salire se si considerano anche i familiari dei pazienti con i quali queste persone convivono: 4-5 milioni di italiani in più coinvolti indirettamente in questa difficile patologia, della quale si può guarire, ma dipende molto dalla volontà.