E’ morto ieri sera a Roma, al reparto di cardiochirurgia del Policlinico Umberto I, il grande maestro, regista e sceneggiatore, Ettore Scola. Aveva 84 anni (Trevico (AV), 10 maggio 1931).
Tra i capolavori che ha diretto, ricordiamo: “C’eravamo tanto amati», “Una giornata particolare”, “La famiglia”, Palma d’oro a Cannes per “Brutti, sporchi e cattivi”.
La camera ardente sarà allestita questa mattina a partire dalle ore 11.
Scola è arrivato domenica nel nosocomio romano già in condizioni disperate.
Nella sua lunga carriera, il regista italiano, oltre al premio ricevuto a Cannes, ha vinto 8 David di Donatello e 4 candidature all’Oscar (non andate a buon fine) con i film “Una giornata particolare” (1978), “I nuovi mostri” (1979), “Ballando ballando” (1984) e “La famiglia” (1988).
Con le sue pellicole è riuscito a raccontare con grande successo l’Italia tra il dramma, il grottesco, la satira e la comicità.
Trasferitosi a Roma con la famiglia inizia giovanissimo a frequentare da vignettista, riviste umoristiche come il Marc’Aurelio e Il travaso delle idee. All’inizio degli anni Cinquanta comincia l’attività di sceneggiatore, anche con Ruggero Maccari ed e’ coautore dei testi delle scenette settimanali di Alberto Sordi-Conte Claro o Mario Pio.
Ma l’esordio per lui alla regia arriva nel 1964. E il suo primo grande successo a distanza di quattro anni, con il film ‘Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa?’. Seguiranno poi, Il commissario Pepe (1969) e Dramma della gelosia – Tutti i particolari in cronaca (1970). Nel 1974 arriva la pellicola C’eravamo tanto amati, e poi, una carrellata attraverso 30 anni di storia italiana.
Si cambia genere con il film Brutti, sporchi e cattivi (1976), e poi ancora con Una giornata particolare (1977).
Poi qualche anno dopo arriva anche La terrazza (1980). Nel palmares, 6 David di Donatello e quattro nomination all’Oscar per il miglior film straniero. E nel 1989 l’impegno nel sociale e nella politica che lo hanno portato a far parte anche del governo ombra del Partito Comunista Italiano, con la delega ai Beni Culturali.
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha espresso il suo profondo cordoglio per la morte di Scola con queste parole “maestro dalla incredibile e acuta capacità di lettura dell’Italia, della società e dei suoi mutamenti, del sentimento del tempo, coscienza civile che lascia un enorme vuoto nella cultura italiana”.
“Ci ha lasciato Ettore Scola. Un grande maestro, un uomo straordinario, giovane sino all’ultimo giorno della sua vita”, gli fa eco su Twitter il ministro per i Beni Culturali, Dario Franceschini.
Messaggi di cordoglio e di grande affetto anche da parte di colleghi ed attori italiani, di più generazioni, e di tantissime persone che lo stimavano e apprezzavano.