Il protossido di azoto, noto anche come gas esilarante e usato da poche settimane per i parti nel reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’Istituto clinico di Brescia. Ma da tempo altri ospedali italiani (come la Clinica Mangiagalli e l’ospedale Buzzi a Milano, l’ospedale Careggi di Firenze, il Policlinico Umberto I a Roma) ne fanno già uso.
Da Brescia fanno sapere che il protossido d’azoto può essere considerato “un’alternativa sicura e non invasiva all’epidurale”, un analgesico che allevia il dolore delle contrazioni senza provocare perdite di conoscenza ma solo un leggero stordimento: “E’ sicuro, non presenta effetti collaterali o rischi per mamma e bambino, quindi il suo utilizzo può anche essere prolungato durante tutto il travaglio”.
Inoltre c’è la possibilità per la partoriente di decidere da sola come tenere sotto controllo il proprio livello di dolore azionando autonomamente la valvola che regola il fluire del gas nella mascherina posizionata su naso e bocca, collegata ad una bombola, che contiene al 50% protossido d’azoto e al 50% ossigeno.
La partoriente oltre ad un leggero disorientamento può riportare nausea e vertigini. Rispetto all’epidurale la partoriente continuerà a sentire il dolore del travaglio anche se in maniera più attutita.