In occasione del suo 29esimo anniversario, Telefono Azzurro ha deciso di accendere per l’ennesima volta i riflettori sull’infanzia negata di migliaia di i bambini, rivolgendo un appello alle istituzioni.
Solo lo scorso anno Telefono Azzurro ha aiutato quasi 11 mila persone (bambini e adulti). Le segnalazioni arrivano soprattutto dal nord (49%): adolescenti (37,6%) e preadolescenti (34,1%). I motivi più frequenti? Abusi e violenze (34,5%), situazioni familiari a rischio (17,4%) e difficoltà relazionali (13,7%).
Non mancano neppure casi di abusi sessuali e pedofilia (241 i casi gestiti dall’associazione, che fanno segnare una tendenza in aumento rispetto al 2014).
E’ proprio per questa drammatica realtà sociale che Telefono Azzurro lancia un appello, rivolgendosi alle istituzioni affinché facciano qualcosa, e presto.
Ecco allora che propone i seguenti cruciali obiettivi
1) Sostegno alle famiglie – Aumento delle risorse da destinare alla piena attuazione dei diritti dei bambini e degli adolescenti, incremento delle risorse assegnate al Fondo per le politiche sociali, al Fondo nazionale per l’infanzia e l’adolescenza e al Fondo nazionale per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati.
2) Contrasto alla violenza sessuale – Rilevamento tempestivo delle violenze perpetrate e supporto con strutture specializzate.
3) Aumento delle risorse – Per la cura dei disturbi mentali nella piena attuazione dei diritti dei bambini e degli adolescenti che vivono in Italia.
4) Tutela dei figli dei detenuti – Per evitare che i figli trascorrano i primi anni della loro vita in un ambiente carcerario. Varare disposizioni attuative della legge 62 del 2011 sulle detenute madri.
5) Contrasto al gioco d’azzardo – Rafforzo del potenziamento di iniziative per la prevenzione e la cura delle dipendenze patologiche da gioco, compreso quello online.
6) Concessione della cittadinanza ai figli di immigrati nati in Italia – Iniziative adeguate. Perché solo l’applicazione del principio dello jus soli consentirà di sostenere il processo di integrazione socio-culturale.
7) Attivazione di allerta in caso di bambini scomparsi. Sistema già attivo in altri paesi europei, ma non in Italia.
8) Affidi e adozioni internazionali – Aprire un confronto trasversale su questi temi in sede parlamentare.
9) Raccogliere dati sulla condizione dei minori – Istituire un “Osservatorio permanente” composto anche da bambini e adolescenti.
10) Razionalizzare le competenze su infanzia e adolescenza – Ovvero istituire presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri un Dipartimento responsabile delle scelte strategiche e politiche capace di incidere sulla vita dei bambini. Una struttura che dovrebbe collaborare con il Garante per l’infanzia e l’adolescenza e con la Commissione bicamerale per l’infanzia e l’adolescenza.