Timori per il referendum britannico sulla permanenza nell’Unione europea, le incertezze per le mosse della Fed e della Banca centrale giapponese e il calo del prezzo del petrolio con il Wti (il riferimento per il mercato americano) sceso sotto i 50 dollari, stanno seminando il panico sulle Borse europee. Parigi perde 2,24% a 4.306,72 punti, Londra perde l’1,86% a 6.115,76 punti, Francoforte 2,52% a 9.834,62 punti. Peggio di tutti Milano con l’Ftse Mib che perde il 3,62%. Anche Wall Street in negativo.
Preparati gli operatori a passaggi delicati vendendo a piene mani soprattutto titoli assicurativi e bancari, per poi acquistare titoli di Stato (in particolare tedeschi, inglesi e giapponesi) che hanno spinto il rendimento del Bund al minimo storico.
Ma la tensione da Brexit fa meno male a Londra (-1,8%). Unipol a Milano perde il 6,8%, flessioni del 6,5% per Yoox, Ubi Banca, Bper, Mps e Unicredit. Un po’ meglio per Eni (-2%) grazie alla nuova scoperta di gas in Egitto.
L’euro con il referendum inglese è tornato sotto quota 1,13 dollari: il cambio si attesta a 1,1275 da 1,1330 di ieri sera. La sterlina perde sul dollaro: la valuta inglese tratta a 1,4345 dollari (da 1,4453). Euro/sterlina stabile a 0,7858 (0,7829). Petrolio in calo di quasi il 2% a New York e a Londra: il Wti vale 49,64 dollari al barile, il Brent 50,94 dollari al barile.