Con l’arrivo della bella stagione iniziano anche i bagni in piscina, anzi, c’è addirittura chi li preferisci a quelli di mare, vuoi per tempo, vuoi per necessità economica.
Ecco allora che e anche una bella nuotata all’aria aperta, può trasformarsi in qualcosa di preoccupante per la nostra salute.
Le acque delle piscine non sono mai pulite anche con le migliori disinfestazioni e pulizie. I prodotti impiegati per l’igienizzazione sono ricche di sostanze dannose per la nostra salute, a spiegarlo uno studio pubblicato su Environmental Science and Technology che lancia un allarme sulle sostanze che reagiscono con quello che trovano nell’acqua, come ad esempio sudore, tracce di urina, creme e altro utilizzato da chi entra in piscina possono dare origine a composti totalmente nuovi e potenzialmente nocivi che, con l’evaporazione dell’acqua, diventano pericolosi anche per le vie aeree.
Anche l’uso sbagliato o eccessivo degli stessi disinfettanti può dar luogo a fastidiose complicazioni alle vie aeree. A subirne i maggiori effetti dannosi il personale che lavora in questi ambienti acquatici. Perché, mentre per un semplice bagnante il rischio maggiore è quello della pelle. I bagnini sono soggetti a raffreddori, eccessiva lacrimazione o fastidiosissima tosse.
Lo studio condotto in laboratorio, ha anche dimostrato che tali composti sembrano avere capacità mutagene sul DNA, e in attesa di ulteriori test sull’uomo è inutile fasciarsi la testa, anche se i ricercatori puntualizzano “pensiamo alle piscine al chiuso: l’aria che vi respiriamo è un derivato dei disinfettanti a base di cloro, con un odore caratteristico, che passa facilmente dall’acqua all’aria e deriva dall’incontro fra cloro e urine. Purtroppo il derivato è come minimo un irritante delle vie aeree che favorisce disturbi respiratori, dall’asma al semplice raffreddore”.