In Emilia-Romagna anche i figli di migranti senza permesso di soggiorno avranno il loro medico di famiglia, fino alla maggiore età. Lo ha deciso un accordo siglato con i sindacati dei medici (Fimmg, Snami, Smi e Intesa sindacale) che amplia così il diritto al pediatra fino ai 14 anni, gia’ riconosciuto nel 2014.
«E’ una questione di civilta’- ha spiegato ieri l’assessore regionale alla Sanita’, Sergio Venturi- e di rispetto per quanto e’ sancito dalla nostra Costituzione: la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettivita’ e garantisce cure gratuite agli indigenti».
In base al nuovo accordo, il medico di famiglia potra’ prescrivere visite specialistiche ed esami eseguibili solo negli ospedali e ambulatori pubblici romagnoli. Lo stesso vale anche per i farmaci prescritti che saranno forniti solo ed esclusivamente dalle farmacie del territorio emiliano-romagnolo.
Al momento della scelta del medico, per i migranti senza permesso di soggiorno, sarà consegnata loro una tessera sanitaria del proprio figlio con il codice Stp (Stranieri temporaneamente presenti).
Tessera che sarà valida solo in Emilia-Romagna, per la durata di un anno e si potrà rinnovare fino ai 18 anni, solo se il ragazzo continuerà a vivere sul territorio regionale.